dimanche 14 novembre 2010

Numero perfetto

Da secoli matematici e filosofi cercano la proporzione divina che regola l’universo. Adesso la scienza dice che sarebbe 1,618


Armonia, proporzione. Quel qualcosa che consente a una forma, a un oggetto o ad un essere vivente, di espletare al meglio le sue funzioni e, perché no, di avvicinarsi il più possibile all’ideale della bellezza.


Quella bellezza che l’occhio percepisce istintivamente e il cervello fa così fatica a trasformare in concetto razionale e replicabile.



Ecco quello che gli uomini, in qualità di artefici, cercano da sempre e che la natura, ed eventualmente il suo Grande architetto, portano nascosto dentro di sé. E così per secoli, anzi per millenni, si è scatenata la caccia alla formula, al numero perfetto che spiegasse il meccanismo del creato, la sua «divina proporzione». Un numero che, una volta scoperto, avrebbe consentito di fare propria la logica creatrice che sovrintende al mondo come lo conosciamo.

mardi 2 novembre 2010

Strutture sottomarine delle Bahamas

Ci sono scoperte che sembrano sensazionali, che possono cambiare la storia come noi la conosciamo. Scoperte impossibili, scoperte che non dovrebbero nemmeno esistere. Ma queste scoperte ci sono.

Sono, ad esempio, ritrovamenti che avvengono nell’ambito archeologico e paleontologico, ossia quei reperti che per le fattezze strutturali sembrano essere costruiti artificialmente, ma in un periodo in cui quella tecnologia evoluta dovrebbe essere assente.
Ci sono reperti che possono “riscrivere” la storia come noi la conosciamo. Ci riferiamo alle rovine di vestigia, che
risalgono a periodi antecedenti l’avvento della prima civiltà umana, molto prima dell’ultima era glaciale. Esempio su tutte sono le rovine di piramidi scoperte recentemente in Bosnia, molto più grandi ed antiche di quelle conosciute. Analisi definitive per accertare se siano vere piramidi artificiali o meno si avranno, guarda caso, nel 2012. Naturalmente senza tirare in ballo presunte profezie Maya. Se dovessero risultare di costruzione umana riscriverebbero la storia della Preistoria, con piramidi che risalirebbero a oltre 12.000 anni fa.

particolare della struttura trovata a Yonaguni
In questa sede parleremo di strane rovine, vestigia, muraglie, piramidi o quant’ altro trovate sott’ acqua, in una zona delle più misteriose per antonomasia, nei pressi della Bahamas, nei pressi del famigerato “Triangolo delle Bermuda”. Da secoli, in quel tratto di mare, avvengono fenomeni strani, da anomalie magnetiche, ad apparizioni di UFO e USO fino a scomparse di aerei, navi, battelli, sottomarini e quant’altro. Fenomeni analoghi avverrebbero anche nel triangolo “gemello”, che si trova sulla stessa latitudine, ossia il Triangolo del Drago nel Sol Levante.

Ma non è di questo che parleremo in questa sede, parleremo di alcune scoperte che sono state fatte nei fondali, nel mar dei Sargassi.

lundi 1 novembre 2010

1 . Civiltà perdute.

La protoufologia è quella branca dell’ufologia che studia
la possibilità che, anticamente,
la Terra sia stata visitata da razze aliene.

Che le interferenze con civiltà esogene al nostro pianeta non siano una novità, lo si deduce da una attenta lettura di molti testi antichi, reinterpretabili in una chiave diversa, che fa perno su una serie di requisiti e di conoscenze che l’uomo di quei tempi non possedeva. In quest’ottica, ad esempio, alcuni studiosi paragonano il termine "lungo coltello" usato dagli indiani Sioux alla descrizione di un fucile e all’espressione biblica "spada fiammeggiante" dell'’Arcangelo Gabriele, fanno corrispondere un fucile laser, impiegato per tener lontani Adamo ed Eva dall’albero della vita e della morte nell’Eden.

In tutte le popolazioni della Terra ed in tutte le leggende si sente parlare di esseri venuti dallo spazio, dotati di armi e tecnologie avanzatissime, che poi se ne sarebbero andati per la loro strada. Così come quella europea, la letteratura indiana è stracolma di tali racconti.

2 . Rajasthan, India

La radiazione è ancora tanto intensa, da rendere la zona pericolosa

Uno strato di ceneri pesanti, radioattive, copre un'area di una decina di chilometri quadrati nel Rajasthan, India, circa 18 km a ovest di Jodhpur. Gli scienziati stanno studiando il sito, dove era in costruzione una nuova lottizzazione edilizia.

Da qualche tempo è stato accertato che vi è un tasso molto elevato di difetti alla nascita e di cancro in quella zona. I livelli di radiazioni registrati dagli strumenti degli investigatori sono così elevati che il governo indiano ha finito per isolare la regione.

Gli scienziati hanno portato alla luce una città antica, dove appaiono le prove che un'esplosione atomica di migliaia d'anni fa, da 8000 a 12000 anni, distrusse la maggior parte degli edifici e probabilmente uccise mezzo milione di persone. Uno dei ricercatori stima che la bomba nucleare utilizzata dovesse essere all'incirca delle dimensioni di quelle esplose sul Giappone nel 1945.
Lo storico Kisari Mohan Ganguli dice che gli scritti sacri indiani sono pieni di tali descrizioni, che suonano come un'esplosione atomica, simile a quella dell' esperienza di Hiroshima e Nagasaki.

Dice che le fonti parlano di carri celesti che combattevano e d'armi finali. Un'antica battaglia è descritta nel Drona Parva, una sezione del Mahabharata.

"Il passaggio parla di combattimenti e descrive le esplosioni delle armi finali, che decimarono interi eserciti, provocando la distruzione d'una moltitudine di guerrieri con cavalli ed elefanti, soffiati via come le foglie secche degli alberi", dice Ganguli.
"Invece di funghi atomici, lo scrittore descrive un'esplosione a colonna verticale, con nuvole di fumo fluttuanti, come l'apertura di ombrelloni giganti consecutivi. Ci sono commenti in merito alla contaminazione degli alimenti e ai capelli delle persone che cadono".
L'archeologo Francis Taylor dice che le raffigurazioni in bassorilievo, in alcuni templi vicini, da lui tradotte, suggeriscono che essi pregassero d'essere risparmiati dalla grande luce, che stava per portare rovina sulla città. "E' abbastanza incredibile immaginare che qualche civiltà possedesse la tecnologia nucleare prima di noi. La cenere radioattiva aggiunge credibilità agli antichi resoconti indiani che descrivono la guerra atomica".
La costruzione del nuovo quartiere è stata fermata, mentre un gruppo di cinque membri conduce l'inchiesta. Il capo del progetto è Lee Hundley, che ha iniziato l'inchiesta, dopo che l'alto livello di radiazioni è stato scoperto.

3 . Vi furono antiche guerre nucleari ?

Alcuni archeologi pensano di sì.

La nostra ricerca indica che l'intera regione circostante i Grandi Laghi americani fu soggetta ad un bombardamento di particelle e ad un catastrofico irraggiamento nucleare, che produsse neutroni termici secondari dall' interazione con i raggi cosmici.
I neutroni produssero grandi e insolite quantità di Plutonio 239 e modificarono in modo importante le proporzioni naturali degli isotopi d'Uranio (235 U/238 U) nei materiali presenti sul luogo, nei sedimenti, nelle selci e in tutta la natura circostante.
Quei neutroni trasformarono il nitrogeno residuo (14 N) in radiocarbonio, in modo tale da alterare tutti i procedimenti che usiamo per le datazioni."

Un manoscritto, composto in sanscrito dal Re (Raja) Paramara Bhoja di Dhar, Malwa(1000-1055 d.C.), tratta delle tecniche di combattimento, e in particolare di certi tipi di macchine da guerra. L'opera s'intitola Samarangana Sutradhara, o "Il Comandante in campo" (nome talvolta abbreviato "il Samar") ed è un'opera enciclopedica sull'architettura classica indiana (Vastu Shastra).
In 83 capitoli, i temi trattati sono di urbanistica, architettura della casa, architettura del tempio e arti scultoree, insieme alle Mudra (le diverse pose delle mani, e le pose del corpo, così come le posizioni delle gambe), i canoni della pittura, e un capitolo sull'arte dei congegni meccanici yantra (capitolo 31).
Questo capitolo sugli yantra ha attirato l'attenzione della pseudoscienza e dell'ufologia in particolare. Ai versi 95-100 l'autore parla di aeromobili a forma di uccelli (Vimana), con diversi modi di propulsione, e ai versi 101-107 menziona una sorta di robot utilizzabili in qualità di guardie.
Il Re Bhoja usò spesso il termine sanscrito yantra, piuttosto del termine vimana (più familiare per noi), e dichiarò che le sue conoscenze si basavano su manoscritti Indù, che erano già antichi ai suoi tempi, nel sec. XI d.C.

Ecco alcuni estratti da quell'antico testo: