vendredi 7 janvier 2011

Antiche conoscenze perdute

Il movimento delle stelle ( accelerato )

Antiche Conoscenze Perdute


Per la brama di conquista gli spagnoli cancellarono grandi civiltà ed i loro documenti considerati blasfemi. In Cina, l'imperatore Giallo, She Huang Ti, fece eliminare tutte le opere scritte prima del suo regno per immortalare se stesso quale iniziatore della dinastia Chin (da cui prese il nome la Cina) e della storia di quel paese. Rimasero solo scritti di medicina, agricoltura e magia.

Si dice che la bussola sia una nozione di quei tempi, conservata perché ritenuta magica. Nell' incendio di Alessandria andò perduta gran parte della storia dell' Umanità. Nonostante tutto, molto è giunto fino a noi attraverso l'archeologia a testimoniare le grandi e numerose nozioni scientifiche apprese dagli antichi.

Gli Egizi affermavano di aver visto il Sole levarsi due volte da dove tramontava e di averlo visto tramontare due volte da dove si era levato. Ciò porta alla constatazione che l'astronomia egizia ha più di 50.000 anni, perché altrimenti non si sarebbe potuto calcolare quel fenomeno che va sotto il nome di "Precessione degli Equinozi".

Le stelle retrocedono, ogni anno, di una porzione precisa di tempo nella direzione opposta alla posizione ordinata dei segni zodiacali formando, con questo movimento, un orologio cosmico nel quale si può leggere avanti e indietro nel tempo e determinare le rivoluzioni dei pianeti per migliaia di anni.

Chi ha inventato il sistema per misurare il tempo utilizzando le ore...,

jeudi 6 janvier 2011

Datazione archeologica

Il sistema adottato consiste nel considerare la precessione degli equinozi come la chiave di lettura per l'interpretazione della struttura archeologica di antichi monumenti e della simbologia presente nei miti, nei testi sacri, al fine di coglierne la rispettiva datazione.

La collocazione di antichi reperti in un preciso periodo storico risulta ancora una problematica aperta. La scoperta del tempo di decadimento del Carbonio14, pur avendo prodotto dei risultati apprezzabili, è ora messa in discussione per almeno la metà dei casi trattati. Attraverso l'interpretazione della simbologia astronomica, si può arrivare a comprendere come esista in natura un vero e proprio "orologio cosmico", capace di segnare lo scorrere dei secoli per un periodo lungo ben ventiseimila anni.


E' proprio attraverso questo fenomeno naturale, che prende il nome di " precessione degli equinozi ", che le più importanti civiltà apparse sulla terra hanno potuto lasciarci dei riferimenti temporali ben precisi, custodendoli mediante i più geniali artifici sia nelle forme e nell'orientazione dei monumenti e dei templi e sia nelle allegorie dei racconti e dei miti. Andando alla ricerca di questo simbolismo nascosto si possono recuperare preziose informazioni, l'orientamento di un tempio può indicare una stella specifica e il nome di un personaggio di antiche leggende può ricordare quello di un determinato evento cosmico.

mercredi 5 janvier 2011

Tavolette Sumere - part 1

Antichissime tavolette Sumere rivelerebbero l’esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo - gli Anunnaki - avrebbe creato l’essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.

Nella storia dell’archeologia le presunte origini della civiltà hanno subito diversi spostamenti. Dapprima si credeva che furono i Greci a dare i natali alla nostra cultura, poi, con i rinvenimenti di età neolitica, il ruolo d’iniziatrice passò alla magnificenza egiziana. Ma tra gli studiosi aleggiava un dubbio: gli imperi di Babilonia e di Assiria, di cui si narra nell’Antico Testamento, erano precedenti all’epoca egizia ?

Successive scoperte indussero gli esperti a portare l’inizio della civiltà più indietro nel tempo, fino alla fondazione dell’impero Sumero: il 3.000 a.C.
Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono la storia degli “Dei” di Sumer.

Gli Anunnaki (letteralmente: “ Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra ”) sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera di Nibiru ( il pianeta “ dell’ attraversamento ” ) scarseggiava.

Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l’ entità denominata “ Enki ” era il comandante di questa spedizione.

Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest’ ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’ attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.

L’Homo Sapiens e la camera delle creazioni - part 2

Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento.

Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area.
Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Sapiente Mami” o anche “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’ Homo Sapiens.

Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella ”terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L’ uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’ approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore.

In questo sigillo viene rappresentata l’ epica della creazione dell’ uomo secondo la mitologia sumera.

Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà - part 3

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’ immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra .

Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé.

La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’ arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro.

In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’ umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei.

Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio.

Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’ albero della vita”, capace di renderli immortali.

Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.