Nel 1958, un ritrovamento in una grotta della Libia sud-occidentale, da parte di un'archeologo italiano, sollevò importanti quesiti.
Si trattava di una mummia speciale: infatti risaliva a 1000 anni prima di tutte quelle trovate in Egitto. Dopo gli scavi effettuati, si è potuto risalire, ad una civilta' pre-faraonica stanziata su tutto il Sahara, che imbalsamava con tecniche sofisticate come in seguito avrebbero fatto i Faraoni.
Chi erano gli abitanti del deserto del Sahara che seppellirono la mummia? Che influenza può aver avuto questo popolo sullo sviluppo della sfolgorante civiltà che nacque più tardi nella terra dei faraoni?
E' questa l'affascinante ricerca alla quale lavorano il professor Savino di Lernia e i suoi collaboratori, un faticoso viaggio di studio attraverso il Sahara che conduce a conclusioni sorprendenti. Tale civilta' sarebbe antica di circa 10.000 anni, era Africana ed era situata nel Sahara che all'epoca, non era un deserto come oggi, bensi' era una savana, con flora e fauna tipici delle savane africane odierne. Tutto cio' e' stato provato scientificamente, grazie ai ritrovamenti effettuati. La mummia, in particolare, e' di circa 5000/5600 anni fa, era stata mummificata con tecniche usate ai tempi dei Faraoni, circa 1000 anni prima che tali pratiche avessero inizio nell'Antico Egitto. La cosa sorprendente e' che su delle pietre sono incisi dei riti con i bovini molto simili ai riti praticati dai sacerdoti egiziani e che sono incisi uomini con la testa di cane ed altri animali che ricordano le divinita' egizie. La conclusione degli archeologi e' che gli Egiziani hanno assorbito la cultura di queste popolazioni, quindi non e' quella egiziana la prima grande cultura in Africa, anzi, la loro cultura deriva da questa antecedente.