mercredi 5 janvier 2011

L' anello mancante...- part 5

Ma ora prendiamo in esame un’ altra civiltà orientale, quella ebraica. Nella Bibbia ebraica, nella Genesi, si parla della creazione dell' Umanità: "Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza" (Gn 1, 26). La parola ebraica originale per Dio è Elohim, il plurale della parola Eloah (da cui è derivata la parola araba "Allah"), che vuol dire "Vita di Dio", rappresentando così il concetto creatore della divinità. E' chiaro dunque che si parla di entità che sul nostro pianeta ci hanno creato simili a loro. Più avanti, nel sesto capitolo della Genesi, quarto versetto, vi è scritto: "C’ erano i giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si accostarono alle figliole dell’ uomo e queste partorirono loro dei figli. Sono questi i famosi eroi dell’ antichità !".

La parola ebraica Nefilim, cioè “Gigante”, deriva a sua volta da una sumera (Annunaki) che significa “coloro che dal cielo caddero sulla Terra”. Sono gli stessi esseri che agli occhi umani parvero divini (notare come vengono definiti "Figli di Dio", mentre le donne sono "figlie dell'uomo", sottolineando così due razze diverse, una superiore all' altra) e che chiamarono "Elohim". Zecharia Sitchin teorizzò che questi Giganti non sarebbero altro che alieni che ci crearono tramite ingegneria genetica, un concetto che solo oggi è concepibile ai nostri occhi. Raccogliendo le testimonianze del passato, quindi, possiamo dedurre che questi alieni, questi “ Annunaki ”, venissero da un pianeta morto orbitante intorno ad Alnilam, la stella centrale della cintura di Orione, e si sarebbero poi stanziati su Nibiru, il Planet X, come fosse appunto un “pianeta di passaggio” per poi arrivare sulla Terra, pianeta verdeggiante e giovane, pronto ad ospitare la vita. Ma la vita c’era già sulla Terra e perciò i Nefilim si sarebbero accoppiati geneticamente anche con altre specie di ominidi, come i Neandertaliani e gli Erectus.

Dalla loro unione, sarebbe nata la specie del Cro-Magnon. La creazione del Cro-Magnon sia frutto di una manipolazione del DNA, una unione di quello ominide e di quello Annunaki. E questo è provato anche dai numerosi antri sparsi per il Medio Oriente e per la parte settentrionale dell'Africa, ricchi di scheletri di esseri umani dalle caratteristiche anomale. Non possono essere casi di anomalie naturali, in quanto vi è la presenza di centinaia, spesso migliaia, di scheletri dalle identiche caratteristiche. Non possono nemmeno essere zone di raccolta, per così dire, di persone nate con queste anomalie, in quanto nessuna civiltà conosciuta aveva questa usanza.

Questo cranio è posteriore a quelli maltesi, databile intorno a 9500 anni fa circa. Chiaramente, si vede che è anomalo. Presenta un'incredibile allungamento della calotta cranica. Anche questo, è stato ritrovato " in serie " insieme ad altri crani. Ricorda molto la tradizione comune a tutti i popoli antichi di fasciare ai neonati la calotta cranica per allungarla. Per quale motivo ? Per renderli simili agli "dèi creatori dell'umanità" e onorarli. Sembra come se c'è stata una evoluzione fisica guidata da qualcuno scientificamente più evoluto, che ha poi isolato i primi Cro-Magnon creati ed imperfetti, fino a raggiungere la perfezione.

" Ecco, ora l'uomo è uno di noi, conoscendo il Bene e il Male ! " (Genesi 3, 13) Ben presto, la creatura diviene indipendente, dotato di proprio arbitrio. E' in questa fase che gli Elohim, o Nefilim, o Annunaki, donano all' uomo conoscenze profondamente spirituali. I Cro-Magnon nella Valle di Sumer saranno così i primi a ricevere tali conoscenze: i Sumeri divinizzeranno ogni singolo essere extraterrestre, mentre gli Ebrei porteranno avanti fino ad oggi la consapevolezza ereditata dagli Elohim di un'unica sorgente divina, portatrice di Vita: JHWH.

mardi 4 janvier 2011

Nibiru


Volgiamo la nostra attenzione sul moto orbitale di Nibiru e sulla decisiva questione dei tempi di percorrenza della presunta orbita ellittica descritta nello spazio dal pianeta degli Anunnaki. Sulla base delle narrazioni rintracciabili nelle tavole sumere, l’orbita di Nibiru sarebbe retrograda e con un angolo di inclinazione di circa 30 gradi rispetto al piano orbitale dei pianeti del sistema solare, evoluendo al di là dell’orbita di Plutone e percorrendo distanze quasi incommensurabili. Il pianeta, nella sua marcia di avvicinamento al Sole, attraversa lo spazio compreso tra Marte e Giove, all’altezza della fascia degli asteroidi, e giunge nella posizione più prossima alla nostra stella, detta perielio; successivamente, il pianeta oltrepassa il Sole e si dirige verso lo spazio esterno allontanandosi fino a intersecare il punto orbitale estremo, l’ afelio.

Secondo le molteplici testimonianze sumere il tempo impiegato da Nibiru per disegnare nello spazio siderale un’orbita così ampia è di 3600 anni terrestri. La connessione temporale tra l’orbita nibiruana e quella terrestre implica che il nostro pianeta compia 3600 volte il suo moto di rivoluzione intorno al Sole, un tempo astronomico corrispondente a quello necessario a Nibiru per completare un’intera orbita intorno al Sole. I Sumeri indicano con il termine "shar " l’anno di Nibiru ( ma anche lo stesso pianeta Nibiru). A volte, la parola "shar" viene associata al significato " ciclo completo ", quasi a voler esprimere l’intera orbita descritta da Nibiru intorno al Sole. Inoltre, nelle antiche testimonianze mesopotamiche lo shar era l’unità di misura per calcolare la durata dei sovrani regnanti nella terra di Sumer. Il plurimenzionato sacerdote e astronomo babilonese Beroso specifica una presenza sul nostro pianeta di dieci sovrani antidiluviani, il cui regno copre un arco temporale complessivo di 120 shar, ossia di 432000 anni terrestri. Una conferma indiretta dell’attendibilità di questo dato discende dalle affermazioni di Abideno, affiliato alla scuola aristotelica, che elenca i nomi dei dieci re antidiluviani e i rispettivi tempi di durata della loro sovranità, adottando come unità di misura lo shar.

lundi 3 janvier 2011

Foto di Nibiru

Chiamatelo come volete, Nibiru, Eris, pianeta X...tutti nomi da noi attribuiti, ma eccovi le foto che difficilmente si trovano sul web dal sito della NASA.

 APOD: 2006 September 18 - Eris: The Largest Known Dwarf Planet Explanation: Is Pluto the largest dwarf planet? No! Currently, the largest known dwarf planet is (136199) Eris, renamed last week from 2003 UB313. Eris is just slightly larger than Pluto, but orbits as far as twice Pluto's distance from the Sun. Eris is shown above in an image taken by a 10-meter Keck Telescope from Hawaii, USA. Like Pluto, Eris has a moon, which has been officially named by the International Astronomical Union as (136199) Eris I (Dysnomia). Dysnomia is visible above just to the right of Eris. Dwarf planets Pluto and Eris are trans-Neptunian objects that orbit in the Kuiper belt of objects past Neptune. Eris was discovered in 2003, and is likely composed of frozen water-ice and methane. Since Pluto's recent demotion by the IAU from planet to dwarf planet status, Pluto has recently also been given a new numeric designation: (134340) Pluto. Currently, the only other officially designated "dwarf planet" is (1) Ceres.

vendredi 10 décembre 2010

Prefazione


"L' ignorante afferma,
il saggio dubita,
il sapiente riflette"

(Aristotele)




Le pagine che seguono, riportano fatti storici, avvenimenti in continuo esame, da parte di tutto il pianeta.

Verranno raccontati nei dettagli, estratti dalla bibbia, da tavolette Sumere, di resti archeologici.


È libera la facoltà di credere, o non credere a ciò che leggerete. Ma se fosse tutto vero ?

La lettura (ma sopratutto la comprensione) di queste testimonianze, sono importanti e forse decisive a un cambiamento radicale per ogni essere umano.


Il vostro cuore, vi dirà qual' è la verità.

Lo sentirete dentro.



lundi 15 novembre 2010

Un numero magico...

142857 - Un numero magico

142857 e' un numero magico e spiegheremo il perché:

Numero
Diviso per 7
Diviso per 9
 
 
 
1
0.142857 142857...
0.11111111111...
2
0.2857 142857 14...
0.22222222222...
3
0.42857 142857 1...
0.33333333333...
4
0.57 142857 1428...
0.44444444444...
5
0.7 142857 14285...
0.55555555555...
6
0.857 142857 142...
0.66666666666...
7
1.0000000000000...
0.77777777777...
8
1.142857 142857...
0.88888888888...
9
1.2857 142857 14...
0.99999999999...


Potremo anche continuare per accorgerci che qualsiasi numero diviso per sette – a parte il sette e i suoi multipli – da' una frequenza continua di 142857.