mardi 25 janvier 2011

Betelgeuse

E di oggi la notizia che nel 2012 avremmo 2 "Soli".

IN ARRIVO NEL 2012 - Come scrive il quotidiano online australiano News.com.au, si prevede che Betelgeuse, stella rossa super-gigante nella nebulosa di Orione, stia per provocare una serie di effetti devastanti. Al punto che la supernova potrebbe raggiungere la Terra prima del 2012. La seconda stella più grande della costellazione di Orione starebbe infatti perdendo massa, una tipica indicazione del fatto che si sta per verificare un collasso gravitazionale.

Ma anche a costo di deludere i catastrofisti di casa nostra, anziché nel 2012 tutto questo potrebbe avvenire nell'arco di un milione di anni. Normale visto che Betelgeuse dista da noi 640 anni luce, e che nessuno fino ad oggi a avuto il piacere di assistere alla morte di una stella, non possiamo sapere quando succederà, intanto iniziano ad avisarci su la possibilità che nel 2012 avremo un secondo Sole. Fatto sta che, quando accadrà, sulla Terra per diverse settimane la notte sarà illuminata a giorno. A poche ore dall'annuncio del dottor Carter, la Rete è stata inondata da teorie apocalittiche secondo cui l'imminente supernova confermerebbe la fine del mondo predetta dal calendario Maya per il 2012.


Betelgeuse

The sharpest image ever of Betelgeuse shows a mammoth star that is slowly evaporating. Betelgeuse (sounds a lot like "beetle juice"), also known as Alpha Orionis, is one of the largest and brightest stars known. The star is a familiar orange fixture easily visible to the unaided eye toward the constellation of Orion. This recent image from the Very Large Telescope in Chile resolves not only the face of Betelgeuse, but a large and previously unknown plume of surrounding gas. This plume gives fresh indications of how the massive star is shedding mass as it nears the end of its life. Conversely, a series of previous observations indicate that the surface of Betelgeuse has noticeably shrunk, on the average, over the past decade. If Betelgeuse, a red supergiant star about 640 light years distant, were placed at the center of our Solar System, the plume would extend past the orbit of Jupiter. Since Betelgeuse is known to change its brightness irregularly, future observations may determine if changes its appearance irregularly as well. Betelgeuse is a candidate to undergo a spectacular supernova explosion almost anytime in the next few thousand years.

dimanche 23 janvier 2011

Il mistero del MA.NO.UMI

...Non vi è solo quello delle bermude... ma anche il Ma.No.Umi.

Col termine giapponese "Ma.No.Umi", "Mare del Drago", si indica un settore dell'Oceano Pacifico a forma di triangolo che va dalla baia di Tokyo, passa per le isole Ogasawara, arriva fino alle isole di Guam e Yap, per poi risalire fino alla stazione di misurazione Nojima-Zaki, a Tokyo, il quale, trovandosi agli antipodi del Triangolo della Bermude, sarebbe conosciuto dai locali pescatori da più di mille anni. Tale triangolo del Drago costuisce una delle zone al mondo con una maggior quantità di deviazioni dell'ago magnetico, di disfunzioni e interruzioni alle comunicazioni radio, di improvvise apparizioni di ondate gigantesche, di uragani intensi, improvvisi e ben localizzate, di grossi vortici e di improvvise e dense nebbie ben localizzate. E oltre a tutto questo sarebbero state segnalate la scomparsa di innumerevoli aerei, navi e sommergibili, insieme agli equipaggi e agli eventuali passeggeri. Da sottolineare l' enorme numero di sommergibili sovietici con testate nucleari scomparsi in tali acque del Pacifico.

La Russian Navy ha declassificato relazioni di incontri con UFO (Unidentified Flying Objects), la cui tecnologia supera quello che l’umanità ha mai costruito, riporta il quotidiano online Svobodnaya Pressa. Le registrazioni risalgono al periodo in cui uno speciale gruppo della Marina ha collezionato rapporti di incidenti inesplicati, consegnati da sottomarini e navi militari. Secondo il giornale, il gruppo fu diretto dal vice-comandante della Marina, Ammiraglio Nikolay Smirnov, nonchè numerosi documenti rivelano casi di possibili incontri con UFO. Vladimir Azhazha, ex ufficiale della Marina e famoso ricercatore UFO afferma che il materiale divulgato è di grande valore. “Il 50% degli incontri con gli UFO è connesso con gli oceani. In un occasione un sottomarino nucleare, che era in missione di combattimento nell’Oceano Pacifico, rilevò sei oggetti sconosciuti. Dopo che l’equipaggio non riuscì a liberarsi degli inseguitori, il comandante ha ordinato di uscire in superficie. Dopo di chè videro gli oggetti uscire dall’ acqua e sparire via.

Il Triangolo maledetto

Per Triangolo delle Bermude si intende un'area molto vasta dell'atlantico che ha il suo vertice nelle isole Bermuda a sud e che si estende dalla punta meridionale della florida fino alla piccole Antille. Per questi confini, anche se molto imprecisi, la zona prende anche il nome di Triangolo maledetto a causa di un lungo elenco di incidenti inspiegabili che vi sono accaduti. A fianco trovate invece un triangolo con altri vertici, però risulta essere più preciso secondo gli incidenti più rilevanti. Un particolare che rende diverse le disgrazie accadute in quest'area da quelle che avvengono in altre parti del mondo, è il fatto che di tutti gli incidenti non è rimasta traccia. Nessun relitto, nessun superstite. Aerei, navi persone, risultano ogni volta letteralmente sparite. Di loro si sapeva con esattezza il luogo di partenza e la destinazione prevista; si sapevano particolari relativi al viaggio trasmessi per radio durante la navigazione. Poi più nulla. Interrotti i collegamenti più o meno bruscamente, iniziavano ricerche sistematiche nella presumibile zona dell' incidente, ma sempre senza risultato. Uomini e mezzi erano così scomparsi, volatilizzati nel nulla.

dimanche 9 janvier 2011

Orientarsi con le stelle


Orientarsi con le stelle 

Per orientarsi con le stelle bisogna:

Individuare l'orsa maggiore in particolare le 7 stelle che individuano una figura detta il Grande Carro.

  


vendredi 7 janvier 2011

Antiche conoscenze perdute

Il movimento delle stelle ( accelerato )

Antiche Conoscenze Perdute


Per la brama di conquista gli spagnoli cancellarono grandi civiltà ed i loro documenti considerati blasfemi. In Cina, l'imperatore Giallo, She Huang Ti, fece eliminare tutte le opere scritte prima del suo regno per immortalare se stesso quale iniziatore della dinastia Chin (da cui prese il nome la Cina) e della storia di quel paese. Rimasero solo scritti di medicina, agricoltura e magia.

Si dice che la bussola sia una nozione di quei tempi, conservata perché ritenuta magica. Nell' incendio di Alessandria andò perduta gran parte della storia dell' Umanità. Nonostante tutto, molto è giunto fino a noi attraverso l'archeologia a testimoniare le grandi e numerose nozioni scientifiche apprese dagli antichi.

Gli Egizi affermavano di aver visto il Sole levarsi due volte da dove tramontava e di averlo visto tramontare due volte da dove si era levato. Ciò porta alla constatazione che l'astronomia egizia ha più di 50.000 anni, perché altrimenti non si sarebbe potuto calcolare quel fenomeno che va sotto il nome di "Precessione degli Equinozi".

Le stelle retrocedono, ogni anno, di una porzione precisa di tempo nella direzione opposta alla posizione ordinata dei segni zodiacali formando, con questo movimento, un orologio cosmico nel quale si può leggere avanti e indietro nel tempo e determinare le rivoluzioni dei pianeti per migliaia di anni.

Chi ha inventato il sistema per misurare il tempo utilizzando le ore...,

jeudi 6 janvier 2011

Datazione archeologica

Il sistema adottato consiste nel considerare la precessione degli equinozi come la chiave di lettura per l'interpretazione della struttura archeologica di antichi monumenti e della simbologia presente nei miti, nei testi sacri, al fine di coglierne la rispettiva datazione.

La collocazione di antichi reperti in un preciso periodo storico risulta ancora una problematica aperta. La scoperta del tempo di decadimento del Carbonio14, pur avendo prodotto dei risultati apprezzabili, è ora messa in discussione per almeno la metà dei casi trattati. Attraverso l'interpretazione della simbologia astronomica, si può arrivare a comprendere come esista in natura un vero e proprio "orologio cosmico", capace di segnare lo scorrere dei secoli per un periodo lungo ben ventiseimila anni.


E' proprio attraverso questo fenomeno naturale, che prende il nome di " precessione degli equinozi ", che le più importanti civiltà apparse sulla terra hanno potuto lasciarci dei riferimenti temporali ben precisi, custodendoli mediante i più geniali artifici sia nelle forme e nell'orientazione dei monumenti e dei templi e sia nelle allegorie dei racconti e dei miti. Andando alla ricerca di questo simbolismo nascosto si possono recuperare preziose informazioni, l'orientamento di un tempio può indicare una stella specifica e il nome di un personaggio di antiche leggende può ricordare quello di un determinato evento cosmico.

mercredi 5 janvier 2011

Tavolette Sumere - part 1

Antichissime tavolette Sumere rivelerebbero l’esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo - gli Anunnaki - avrebbe creato l’essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.

Nella storia dell’archeologia le presunte origini della civiltà hanno subito diversi spostamenti. Dapprima si credeva che furono i Greci a dare i natali alla nostra cultura, poi, con i rinvenimenti di età neolitica, il ruolo d’iniziatrice passò alla magnificenza egiziana. Ma tra gli studiosi aleggiava un dubbio: gli imperi di Babilonia e di Assiria, di cui si narra nell’Antico Testamento, erano precedenti all’epoca egizia ?

Successive scoperte indussero gli esperti a portare l’inizio della civiltà più indietro nel tempo, fino alla fondazione dell’impero Sumero: il 3.000 a.C.
Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono la storia degli “Dei” di Sumer.

Gli Anunnaki (letteralmente: “ Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra ”) sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera di Nibiru ( il pianeta “ dell’ attraversamento ” ) scarseggiava.

Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l’ entità denominata “ Enki ” era il comandante di questa spedizione.

Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest’ ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’ attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.

L’Homo Sapiens e la camera delle creazioni - part 2

Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento.

Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area.
Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Sapiente Mami” o anche “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’ Homo Sapiens.

Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella ”terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L’ uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’ approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore.

In questo sigillo viene rappresentata l’ epica della creazione dell’ uomo secondo la mitologia sumera.

Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà - part 3

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’ immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra .

Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé.

La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’ arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro.

In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’ umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei.

Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio.

Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’ albero della vita”, capace di renderli immortali.

Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.

Il nuovo inizio. - part 4

La storia umana inizia all’ improvviso, in Mesopotamia, dove sorgono i primi segnali della civilizzazione, con il popolo dei Sumeri, verso il 3000 a.C. Questo popolo aveva incredibili conoscenze in tutti i campi. Sostenevano, inoltre, che le loro conoscenze venivano da Aratta, una misteriosa città mai ritrovata. Sono state ritrovate anche numerose tavolette con incisioni alquanto strane. Non è scrittura cuneiforme, tipica dei mesopotamici. Secondo gli studi, ad ogni lettera corrisponderebbe un numero. Con dei procedimenti complessi, poi, collegati anche alla Qabbalah, dal numero si arriva al significato della frase. Questa complessità ha portato gli studiosi a ipotizzare che fosse una scrittura aliena. I Sumeri conoscevano incredibilmente bene la cosmogonia, la nascita dell’Universo, conoscevano il Big Bang, conoscevano in modo dettagliato la nascita del nostro pianeta, conoscevano già la disposizione di dieci pianeti nel Sistema Solare, oltre Plutone conoscevano addirittura Haumea, pianeta nano scoperto ufficialmente solo nel 2004. La loro conoscenza era tale da non considerare la nostra Luna un pianeta, come invece accadeva presso altre civiltà antiche. Inoltre, sostenevano che vi era un undicesimo pianeta, chiamato Nibiru, cioè “Pianeta del Passaggio”.


Lontanissimo dal Sole, nel 2001 gli scienziati dell' Osservatorio Vaticano avvistarono a malapena questo pianeta, battezzato con il nome di “Planet X”. Secondo gli studi, in un tempo remotissimo avrebbe ospitato acqua e, molto probabilmente, vita. Secondo altri, l'acqua è ancora presente su quel pianeta. I Sumeri conoscevano già 4500 anni fa la presenza di questo misterioso corpo celeste, di cui l'osservatorio americano SPT (South Pole Station) ha scattato chiare foto a partire da Marzo 2008. E' stata rilasciata la più grande scoperta astronomica che sia mai stata fatta, ma il progetto di cover-up (censura) attuato dai governi non ha permesso la diffusione della notizia. Perchè ? Secondo gli scienziati, grazie alle fondamentali teorie di Zecharia Sitchin, sumerologo e scrittore e padre della "Teoria del paleocontatto", Planet X (per gli antichi Nibiru) sta per rientrare nel nostro Sistema. Già Plutone sta presentando anomalie precise: la sua orbita è bloccata. Non riesce a passare, come se un corpo estraneo che fino ad ora era assente non ne permette, per forza gravitazionale, il passaggio, e così Plutone non può nemmeno deviare l'orbita, per la pressione solare. L'orbita di Nibiru è di 3600 anni circa e le foto, che stavolta provengono dalla scienza, invece che da abili falsari sparsi per il mondo e per la rete che mostrano truccate foto di tramonti e cieli con due soli (e volendo spacciare uno di questi due, aggiunti tramite chissà quale programma, per Planet X), provano che il nostro è un Sistema binario.

In pratica, non è formato solo da una stella, la nostra nana gialla chiamata Sole, ma da due stelle. L' altra era stata chiamata teoricamente da Sitchin "Nemesis", ovvero "opposto". La scienza ora l' ha battezzata proprio "Nibiru", in onore alle antiche conoscenze, anche se gli antichi non si riferivano alla stella con questo nome, ma al pianeta che orbita intorno ad essa. Già, perchè non sta entrando solo il pianeta, anche perchè altrimenti non si spiegherebbe lo sviluppo della vita in un pianeta che a tratti dista anche più di Plutone dal Sole, ma un intero e piccolo sistema planetario. Si tratta di una nana bruna, un tipo di stella, intorno al quale orbitano svariati pianetini, e il più grande è il famigerato Planet X, a cui la scienza ha lasciato questo nome. Sta entrando nel nostro Sistema, e nel 2012 la stella sarà visibile dalla Terra davvero come un secondo Sole, ma molto più piccolo, sarà poco più che una stella. Le conoscenze sumere sono state ereditate agli accadi, poi ai babilonesi, agli assiri e infine agli egizi. I Greci e i Macedoni, con Alessandro Magno, e poi i Romani, con la loro conquista del mondo conosciuto, hanno portato ovunque la credenza del mondo come un piatto centro dell’ Universo. Solo nel 1700, Copernico con i suoi studi scoprirà che il mondo è sferico e che è la Terra a girare intorno al Sole insieme ad altri pianeti. L’ ultimo pianeta del Sistema Solare, Plutone, è stato avvistato nel 1930. Nel 2500 a.C. i Sumeri già lo conoscevano, ma soprattutto sapevano di “Planet X”, o di Nibiru, come loro lo chiamavano.

L' anello mancante...- part 5

Ma ora prendiamo in esame un’ altra civiltà orientale, quella ebraica. Nella Bibbia ebraica, nella Genesi, si parla della creazione dell' Umanità: "Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza" (Gn 1, 26). La parola ebraica originale per Dio è Elohim, il plurale della parola Eloah (da cui è derivata la parola araba "Allah"), che vuol dire "Vita di Dio", rappresentando così il concetto creatore della divinità. E' chiaro dunque che si parla di entità che sul nostro pianeta ci hanno creato simili a loro. Più avanti, nel sesto capitolo della Genesi, quarto versetto, vi è scritto: "C’ erano i giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si accostarono alle figliole dell’ uomo e queste partorirono loro dei figli. Sono questi i famosi eroi dell’ antichità !".

La parola ebraica Nefilim, cioè “Gigante”, deriva a sua volta da una sumera (Annunaki) che significa “coloro che dal cielo caddero sulla Terra”. Sono gli stessi esseri che agli occhi umani parvero divini (notare come vengono definiti "Figli di Dio", mentre le donne sono "figlie dell'uomo", sottolineando così due razze diverse, una superiore all' altra) e che chiamarono "Elohim". Zecharia Sitchin teorizzò che questi Giganti non sarebbero altro che alieni che ci crearono tramite ingegneria genetica, un concetto che solo oggi è concepibile ai nostri occhi. Raccogliendo le testimonianze del passato, quindi, possiamo dedurre che questi alieni, questi “ Annunaki ”, venissero da un pianeta morto orbitante intorno ad Alnilam, la stella centrale della cintura di Orione, e si sarebbero poi stanziati su Nibiru, il Planet X, come fosse appunto un “pianeta di passaggio” per poi arrivare sulla Terra, pianeta verdeggiante e giovane, pronto ad ospitare la vita. Ma la vita c’era già sulla Terra e perciò i Nefilim si sarebbero accoppiati geneticamente anche con altre specie di ominidi, come i Neandertaliani e gli Erectus.

Dalla loro unione, sarebbe nata la specie del Cro-Magnon. La creazione del Cro-Magnon sia frutto di una manipolazione del DNA, una unione di quello ominide e di quello Annunaki. E questo è provato anche dai numerosi antri sparsi per il Medio Oriente e per la parte settentrionale dell'Africa, ricchi di scheletri di esseri umani dalle caratteristiche anomale. Non possono essere casi di anomalie naturali, in quanto vi è la presenza di centinaia, spesso migliaia, di scheletri dalle identiche caratteristiche. Non possono nemmeno essere zone di raccolta, per così dire, di persone nate con queste anomalie, in quanto nessuna civiltà conosciuta aveva questa usanza.

Questo cranio è posteriore a quelli maltesi, databile intorno a 9500 anni fa circa. Chiaramente, si vede che è anomalo. Presenta un'incredibile allungamento della calotta cranica. Anche questo, è stato ritrovato " in serie " insieme ad altri crani. Ricorda molto la tradizione comune a tutti i popoli antichi di fasciare ai neonati la calotta cranica per allungarla. Per quale motivo ? Per renderli simili agli "dèi creatori dell'umanità" e onorarli. Sembra come se c'è stata una evoluzione fisica guidata da qualcuno scientificamente più evoluto, che ha poi isolato i primi Cro-Magnon creati ed imperfetti, fino a raggiungere la perfezione.

" Ecco, ora l'uomo è uno di noi, conoscendo il Bene e il Male ! " (Genesi 3, 13) Ben presto, la creatura diviene indipendente, dotato di proprio arbitrio. E' in questa fase che gli Elohim, o Nefilim, o Annunaki, donano all' uomo conoscenze profondamente spirituali. I Cro-Magnon nella Valle di Sumer saranno così i primi a ricevere tali conoscenze: i Sumeri divinizzeranno ogni singolo essere extraterrestre, mentre gli Ebrei porteranno avanti fino ad oggi la consapevolezza ereditata dagli Elohim di un'unica sorgente divina, portatrice di Vita: JHWH.

mardi 4 janvier 2011

Nibiru


Volgiamo la nostra attenzione sul moto orbitale di Nibiru e sulla decisiva questione dei tempi di percorrenza della presunta orbita ellittica descritta nello spazio dal pianeta degli Anunnaki. Sulla base delle narrazioni rintracciabili nelle tavole sumere, l’orbita di Nibiru sarebbe retrograda e con un angolo di inclinazione di circa 30 gradi rispetto al piano orbitale dei pianeti del sistema solare, evoluendo al di là dell’orbita di Plutone e percorrendo distanze quasi incommensurabili. Il pianeta, nella sua marcia di avvicinamento al Sole, attraversa lo spazio compreso tra Marte e Giove, all’altezza della fascia degli asteroidi, e giunge nella posizione più prossima alla nostra stella, detta perielio; successivamente, il pianeta oltrepassa il Sole e si dirige verso lo spazio esterno allontanandosi fino a intersecare il punto orbitale estremo, l’ afelio.

Secondo le molteplici testimonianze sumere il tempo impiegato da Nibiru per disegnare nello spazio siderale un’orbita così ampia è di 3600 anni terrestri. La connessione temporale tra l’orbita nibiruana e quella terrestre implica che il nostro pianeta compia 3600 volte il suo moto di rivoluzione intorno al Sole, un tempo astronomico corrispondente a quello necessario a Nibiru per completare un’intera orbita intorno al Sole. I Sumeri indicano con il termine "shar " l’anno di Nibiru ( ma anche lo stesso pianeta Nibiru). A volte, la parola "shar" viene associata al significato " ciclo completo ", quasi a voler esprimere l’intera orbita descritta da Nibiru intorno al Sole. Inoltre, nelle antiche testimonianze mesopotamiche lo shar era l’unità di misura per calcolare la durata dei sovrani regnanti nella terra di Sumer. Il plurimenzionato sacerdote e astronomo babilonese Beroso specifica una presenza sul nostro pianeta di dieci sovrani antidiluviani, il cui regno copre un arco temporale complessivo di 120 shar, ossia di 432000 anni terrestri. Una conferma indiretta dell’attendibilità di questo dato discende dalle affermazioni di Abideno, affiliato alla scuola aristotelica, che elenca i nomi dei dieci re antidiluviani e i rispettivi tempi di durata della loro sovranità, adottando come unità di misura lo shar.

lundi 3 janvier 2011

Foto di Nibiru

Chiamatelo come volete, Nibiru, Eris, pianeta X...tutti nomi da noi attribuiti, ma eccovi le foto che difficilmente si trovano sul web dal sito della NASA.

 APOD: 2006 September 18 - Eris: The Largest Known Dwarf Planet Explanation: Is Pluto the largest dwarf planet? No! Currently, the largest known dwarf planet is (136199) Eris, renamed last week from 2003 UB313. Eris is just slightly larger than Pluto, but orbits as far as twice Pluto's distance from the Sun. Eris is shown above in an image taken by a 10-meter Keck Telescope from Hawaii, USA. Like Pluto, Eris has a moon, which has been officially named by the International Astronomical Union as (136199) Eris I (Dysnomia). Dysnomia is visible above just to the right of Eris. Dwarf planets Pluto and Eris are trans-Neptunian objects that orbit in the Kuiper belt of objects past Neptune. Eris was discovered in 2003, and is likely composed of frozen water-ice and methane. Since Pluto's recent demotion by the IAU from planet to dwarf planet status, Pluto has recently also been given a new numeric designation: (134340) Pluto. Currently, the only other officially designated "dwarf planet" is (1) Ceres.