mercredi 18 janvier 2012

Antikythera mechanism

Con la lettura, e la comprensione  dei due post precedenti, mi sento pronto a parlare del ritrovamento della macchina di Antikythera.

Antikythera si trova nel tratto del mar Egeo compreso tra il Peloponneso e Creta, è famosa per il ritrovamento archeologico avvenuto nel 1902 nelle acque che la circondano. In quell'anno, infatti, vennero rinvenuti casualmente, assieme a statue di marmo e di bronzo presso il relitto di una nave lì naufragata, i resti di un congegno meccanico che sarebbe passato alla storia come Calcolatore di Antikythera.

Il meccanismo è attualmente esposto nella collezione di bronzi del Museo archeologico nazionale di Atene, assieme alla sua ricostruzione.

Descrizione del meccanismo

Secondo Derek De Solla Price, l'intero congegno era racchiuso in una scatola di circa 30 cm di altezza, 15 di larghezza e 7,5 di profondità. All'interno di questa scatola erano alloggiati almeno 30 ingranaggi di bronzo. Si trattava di un complesso planetario, mosso da vari ingranaggi, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei 5 pianeti allora conosciuti e visibili ad occhio nudo, gli equinozi, i mesi e i giorni della settimana. Per farlo funzionare bastava girare una piccola manovella posta lateralmente alla scatola. Il rotismo principale è costituito da oltre una ventina di ruote dentate che, secondo altri studiosi, hanno la funzione di riprodurre il rapporto fisso 254:19 necessario per ricostruire il moto siderale della Luna in rapporto al Sole (la Luna compie 254 rivoluzioni siderali ogni 19 anni solari). Tale rotismo, chiamato differenziale, permette di produrre una rotazione di velocità pari alla differenza, o alla somma, di due rotazioni date.

Il Calcolatore di Antikythera, contenuto in una scatola di legno costituente il telaio, presenta tre quadranti: uno sulla facciata anteriore e due sulla facciata posteriore. Di questi quadranti ben poco ci è dato sapere per via della corrosione. L'unico quadrante che resta comprensibile è quello anteriore definito: l'unico grande esemplare noto di uno strumento graduato dell'antichità ; esso mostra in modo inequivocabile il moto del sole e della luna rispetto alle costellazioni dello zodiaco ed il sorgere ed il tramontare di stelle o di costellazioni importanti. Gli altri due quadranti, sul lato opposto, - più complessi ma meno leggibili - riguardavano forse la Luna o i moti degli altri pianeti. Sulla facciata posteriore un quadrante riporta la durata del mese sinodico e dell'anno lunare mentre dell'altro, posto proprio in corrispondenza della zona da ricostruire, non si sa praticamente nulla.

I resti relativi a questa zona sono talmente scarsi da non consentire di ricostruire con esattezza le indicazioni astronomiche in essa contenute; ciò nondimeno, analizzando astrolabi realizzati nello stesso periodo e tenendo conto delle conoscenze astronomiche proprie dei popoli occupanti le zone limitrofe a quelle del ritrovamento, si può ragionevolmente supporre che nel quadrante in questione siano racchiuse informazioni relative al moto di Venere, Marte, Giove e Saturno rispetto alla Terra, oppure relative al periodo di 18 anni e 11 giorni (223 lunazioni) proprio del ciclo delle eclissi.
Possono essere plausibili entrambe le ipotesi, ma resta un dubbio riguardo alla interessantissima ruota differenziale che presenta due dentature, una a 192 denti e l'altra a 225 denti. Nella parte di meccanismo finora chiarito è utilizzata solo la ruota di 192 denti, ma è inverosimile che la ruota da 225 denti non fosse utilizzata. Secondo alcune ipotesi, sembra che tutto il meccanismo, azionato dalla manovella, avesse il suo motore centrale nella ruota di 225 denti. La manovella aziona una ruota da 45 denti e, poiché 225/45=5, bisogna far fare a questa ruota 5 giri affinché la grande ruota da 225 denti ne faccia uno completo. Se a questo punto si vuole supporre che il quadrante relativo a questa manovella rappresentasse i giorni (è verosimile infatti ipotizzare uno spostamento giornaliero di tale manovella per verificare la situazione astronomica in tempo reale), è ragionevole pensarlo diviso in 73 parti, poiché 73 parti x 5 giri danno un totale di 365 posizioni, cioè 365 giorni.
Il Calcolatore di Antikythera pare tenesse conto anche del moto di precessione della Terra.

Sulla base della sua ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era creduto in precedenza, in Grecia intorno all'epoca di Cristo esisteva effettivamente una tradizione di alta tecnologia.

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